I sogni dei bambini sono fatti di giocattoli, zucchero filato e fiabe: il mondo letterario e quello del cinema, quindi, spingono sul tasto delle favole classiche perchè sanno di coinvolgere tutti, al di là dell’età.
Ciclicamente queste storie vengono riproposte e reinventate, modificando il finale, cambiando i personaggi, aggiungendo fantasia a questi racconti che da sempre fanno parte dell’immaginario e dei desideri.
Primo tra tutti “Peter Pan”: “Hook”, di Steven Spielberg e “Petern Pan” di Hogan hanno dimostrato che l’interesse del pubblico era molto alto; “Alice nel paese delle Meraviglie”, ad esempio, vanta decine di arraggiamenti, da cartone animato a serie tv, da film d’azione a pellicola visionaria dell’ultimo “Alice in Wonderland” di Tim Burton. Così come “La bella e la bestia”, che ha moltissime rivisitazioni soprattutto nelle diverse edizioni stampate, ma anche al cinema è presente in molte versioni, l’ultima delle quali del 2011, “Beastly”, con una storia più moderna e giovanile.
Per quanto riguarda “Biancaneve”, invece, avremo la possibilità di vedere ben due rivisitazioni proprio nei prossimi mesi: la prima, “I Fratelli Grimm: Biancaneve”, con Julia Roberts nei panni della regina cattiva e la promessa di un finale inedito e un taglio più moderno, al cinema dal 4 aprile. L’altra, in uscita l’11 luglio 2012, sarà “Biancaneve e il cacciatore”: il film, in chiave fantasy live action, sarà incentrato sulla ribellione del cacciatore all’ordine di uccidere Biancaneve e sul suo diventarle mentore, insegnandole a combattere in un’ambientazione epica.
Cappuccetto Rosso, che nell’ultima versione cinematografica appare in versione horror gotico con “Cappuccetto rosso sangue”, tratto dall’omonimo libro di Sarah Blakley-Cartwright pubblicato da Mondadori, ha molti adattamenti e altrettante interpretazioni, con analisi tra le più disparate.
E poi ancora “La bella addormentata”, “Hansel e Gretel”, “La sirenetta”, “Pinocchio”, ognuna di queste fiabe ha avuto nuova vita nelle diverse rappresentazioni e rivisitazioni letterarie e cinematografiche.
In questo ampio panorama, quindi, Cinder si colloca tra le centinaia di versioni della fiaba di “Cenerentola” dando un sapore futuristico a una storia del passato, rivedendo alcuni passaggi chiave della storia originale con trovate brillanti e inaspettati colpi di scena.
Perché le storie hanno bisogno di essere raccontate mille e mille volte? E soprattutto perché non ci stanchiamo di leggerle?
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